Mostra
Palazzo Franchetti
Bacino del Tâmega

Space Transcribers
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Le acque del Bacino del Tâmega, un tempo base delle colture di irrigazione, sono oggi la principale risorsa di una delle maggiori installazioni di energia idrica verde in Europa. Il Sistema elettroproduttore del Tâmega, noto come Gigabattery, ha modificato significativamente questa regione, rendendo evidente il contrasto tra i due modi di gestire l’acqua: come risorsa e bene locale e come prodotto mercantile per la produzione energetica. Nell’esplorare forme di articolazione tra scale e tempi diversi presenti su questo territorio, si attiva un dialogo derivante dalla capacità mediatrice dell’architettura, con l’obiettivo di mitigare l’impatto della metamorfosi su territorio, flora, fauna e vita umana locali.

Un’idro-metodologia, materializzatasi in pratiche spaziali critiche, abbina analisi immersiva e gioco performativo in una proposta architettonica per reimmaginare il concetto di bene comune nella gestione idrica del Tâmega. La ricerca analitica, qui denominata ipertesto del Tâmega, rafforza i contrasti e le connessioni tra le architetture idriche della regione, i distinti modi di gestirle e i rapporti con umani e non-umani. Ricorrendo a idro-artefatti, il play tour (realizzato e giocato nel marzo del 2023 e registrato in un documentario) rivela metodi poetici che provano a riconciliare tensioni idriche esistenti, indicando allo stesso tempo il cammino per disegnare dialoghi che anticipano futuri più comuni sul Tâmega e oltre.

Bacino del Tâmega
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MULINI A VENTO DEL TERZO MILLENNIO
Fotografia stampata su vinile e incollata su alluminio
Álvaro Domingues
La fotografia ad opera del geografo Álvaro Domingues potrebbe fare da scenario per qualsiasi film futurista. La scena rappresentata non è però una scena di fantasia ma mostra l’impatto e le difficoltà che lo spostamento dell’elica di una turbina eolica, una delle molti parti della Gigaattery del Tâmega, ha sulla trasformazione del paesaggio.
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MAPPA IDRICA DEL BACINO DEL TÂMEGA
Stampa UV e vinile su alluminio
Space Transcribers
La mappa rappresenta il sistema idrografico della regione portoghese di Riberia de Pena. Tale mappa include non solo i fiumi Tâmega, Torno e i torrenti presenti ma anche tutte le architetture idriche costruite su questo territorio, come i serbatoi idrici domestici, le condotte, la rete municipale di depositi idrici, le centrali idroelettriche e le tre dighe della Gigabattery.
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ARTEFATTI IDRICI
Stampa 3D con filamento PLA arancione traslucido
Space Transcribers
I sei artefatti idrici sono serviti per la realizzazione e la ritualizzazione di un tour performativo, un hydro play tour, nella regione del Tâmega. Ciascun artefatto è stato concepito come metafora critica per dibattere una questione idrica e per lanciare una sfida di gioco: sono attivati con l’acqua e il gioco richiede la partecipazione di diversi partecipanti. I modelli digitali di questi artefatti possono essere scaricati e impressi in formato open-source.
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IPERTESTO DEL TÂMEGA
Stampa UV e vinile su alluminio, stampa 3D con filamento PLA bianco
Space Transcribers & Álvaro Domingues
L’ipertesto del Tâmega è uno strumento concettuale per l’analisi delle logiche e delle narrative idrogeografiche del Tâmega. L’ipertesto presenta tre temi idrici (l’acqua H2O, l’acqua-risorsa e l’acqua-merce) distribuiti su ventidue blocchi informativi, o lessie, che contengono disegni tecnici, strutture tridimensionali, fotografie ed elenchi relativi alle architetture materiali e immateriali dell’acqua del Tâmega.
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HIDRO PLAY TOUR DEL TÂMEGA
Video, suono, 12’40”
Miguel Tavares & Space Transcribers
Il film “Hidro Play Tour del Tâmega” documenta il play tour realizzato il 19 marzo 2023 con trenta partecipanti (residenti locali, agenti e ricercatori esterni) nella regione del Tâmega. Il film-documentario accentua i contrasti dittici tra le molteplici architetture idriche locali e le tre dighe della Gigabattery, messi in evidenza nel corso del gioco performativo.
Douro Internazionale

Dulcineia Santos Studi
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La ricerca si concentra sulla quota alta delle rive del Douro Internazionale, regione paradigmatica della relazione di dipendenza e condivisione tra Portogallo e Spagna, sottolineando la rilevanza dell'acqua nella conservazione del suolo e degli ecosistemi, oltre al suo uso come risorsa energetica e bene essenziale per il consumo umano. Contribuendo alla lotta contro la desertificazione di una zona sempre più spopolata, si propone il riapprendimento di tecniche ancestrali e sistemi naturali e il recupero della dimensione simbolica degli elementi naturali.

Una visione per la preservazione dell’acqua dolce viene raccontata tramite le radici di un frassino, sulle quali sono state modellate delle ceramiche per far vedere il corpo invisibile del terreno, qui rappresentato da un sostituto, un tappeto di terra. Il suolo è il serbatoio del futuro, per l’acqua e per la vita: un concettacolo vivo, minerale e organico, dove le radici degli alberi si intrecciano in un dialogo di forme che si completano e che rallentano, spargendo e infiltrando l’acqua. Si tratta di un sistema complesso ed intelligente, dalla struttura spugnosa e in costante cambiamento, generato localmente e la cui espressione risulta dalla forza di diversi ecosistemi che coabitano, nella lotta per il cibo e per la riproduzione della specie. Il “terreno come serbatoio” è la lezione che il Douro Internazionale offre ad altri territori e la prova che solo un sapere locale, condiviso e multidisciplinare, sarà in grado di leggere e riconoscere il potenziale di ciascun terreno, ciò di cui è fatto e ciò di cui ha bisogno.

Douro Internazionale
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THIS IS WATER
Installazione composta da 600 elementi in argilla, paesaggio sonoro e tre fotografie

Autori:
Dulcineia Neves dos Santos, Frederico Moncada, Georges Lieben, Ivana Sehic
Paesaggio sonoro:
Lendl Barcelos
Fotografia:
Miguel Fernandes
“This is Water” è il nome dell’installazione che rappresenta il primo momento di sintesi e di presentazione al pubblico dei risultati della ricerca del Laboratorio del Douro Internazionale, presentati nella relazione preliminare - Groundwork. Grazie ad un insieme di elementi rappresentativi, sostitutivi di un sistema difficile da vedere, si cerca di rivelare forme, materiali, movimenti e suoni di una natura nascosta, quel “terreno” che continuerà ad affermarsi come luogo dove la natura e l’umanità cooperano per garantire la sostenibilità di un futuro nel quale l’acqua continuerà a garantire l’esistenza della vita. Tramite un tappeto di 600 elementi in ceramica modellati sulle radici degli alberi di frassino si espone l’intelligenza radicale, porosa e spugnosa dei suoli, l’alternativa idrica che cerchiamo. L’elevazione delle radici su dei piedistalli ci consente di isolarne l’incredibile capacità legante, intrinseca al semplice intreccio.
“Awash” è il nome del paesaggio sonoro che accompagna il nostro muoversi nello spazio. Sfruttando le diverse vibrazioni, intrinseche alla struttura molecolare di ciascun pezzo in argilla, si evoca lo spettro sonoro in constante mutazione dei corsi d’acqua.
Medio Tago

Guida Marques
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L’impatto dell’industria mineraria è evidente nella regione del Medio Tago, in particolare nella contaminazione dell’acqua del fiume Zêzere e, in senso lato, delle falde acquifere. La rilevazione dell'elevato livello di metalli pesanti, superiore ai valori massimi raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è particolarmente grave in un momento in cui si sta valutando la possibilità di travasarlo, per aumentare la portata del fiume Tago e garantire l'approvvigionamento idrico nell'area metropolitana di Lisbona. Ripensando le politiche e le priorità dell’estrattivismo, la proposta difende la rinaturalizzazione progressiva del paesaggio, in un processo-manifesto di recupero e decontaminazione, a partire dagli strumenti politici e dall’attivismo architettonico.

L’architettura si fa anche con i manifesti e con il coraggio di aggiustare. Partendo dai registri scritti e performativi, si esprime il forte rapporto di prossimità e intimità con il territorio, sensibile al passato e preoccupato per un futuro attendista, con l’urgenza di una nuova azione sul mondo. La condivisione punta ad unire dispositivi e forme, ricordi, inquietudini e angosce per sensibilizzare il pensiero e il corpo di chi legge, vede e ascolta: anche la parola costruisce, anche il corpo è luogo. Condividendo il sensibile, si riattiva l’affetto.

Fermarsi e fermarsi di nuovo, affinchè sia possibile aggiustare.
È necessario aggiustare lo Zêzere.
È necessario aggiustare l’acqua.
È necessario aggiustare il mondo.

Medio Tago
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COMPOSIZIONE
Carbone su parete
Guida Marques
Le parole sono vestigia dei ricordi delle composizioni tra l’architetta Guida Marques, la specialista Érica Castanheira e tutte le voci che si sono ascoltate durante il percorso. Fungono da contaminazioni del pensiero, della volontà di far sentire. Le parole che fanno le leggi e i diritti scrivono anche i manifesti dei villaggi che si guadagnavano la vita con il carbone.
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ANCHE I FIUMI MUOIONO - CORPO IN LUTTO
Installazione multimediale
Guida Marques
Il corpo-terreno obbliga il corpo-visitatore ad essere centro, ad imitare il corpo in lutto, in lotta, per questo fiume. Facciamo parte dell’ecosistema. La riparazione esiste in chi c’è, esiste recuperando ciò che rimane tra le parole, tra il corpo e la voce tremula che umanizza.
Lago artificiale di Alqueva

Pedrêz
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Presentato politicamente come caso esemplare, il bacino di Alqueva è responsabile per la trasformazione estrema di un paesaggio (da secco a irrigato) con la creazione del maggior lago artificiale d’Europa. Le sue acque consentono di dare risposta alle emergenti necessità energetiche, di incentivare la crescente attrattività turistica e, soprattutto, di contribuire all’alta produttività dell’agroindustria qui presente, responsabile simultaneamente per la contaminazione e per l’eccessivo sfruttamento dei suoli. Operando sulle conseguenze di questa alterazione e facendo attenzione all’impatto sulla diversità degli ecosistemi, delle strutture patrimoniali e delle disugaglianze sociali, la proposta esplora la dimensione operativa e tecnica dell’architettura nello sviluppo di dispositivi di decontaminazione e produzione del suolo e nell’antecipazione del futuro di quella regione.

In modo fittizio, si mette in scena un futuro prossimo dove il bacino di Alqueva non esisterà più, lasciando spazio ad una distesa fangosa e deserta circondata da una foresta esuberante con caratteristiche uniche: un manto vegetale, formato da un tessuto di sacche circolari di vegetazione in grado di trattenere quantità d'acqua pari a quelle presenti un tempo nel lago. Artefatto per la rigenerazione del suolo è un’invenzione costruita in acciaio da Pedrêz che, dalla trasformazione degli scarti derivanti dall'agroindustria in energia termica, idrogeno e carbone, consente la depurazione dell'acqua e la produzione di biofertilizzante. La risposta concreta di rigenerazione sociale e ambientale, tramite l’azione semplice e continuativa dell’essere umano sul paesaggio, lo riposiziona come elemento cosciente e generatore di fertilità.

Lago artificiale di Alqueva
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DIAGRAMMA DI FLUSSO
Struttura in acciaio, legno carbonizzato, recipienti di vetro con diversi materiali (legno, biocarbone, acqua, alghe, compost, piante)
Pedrêz
Schema esplicativo del processo di fabbricazione del suolo: (I) Raccolta di residui agricoli di legno; (II) Gassificatore di legno per la produzione di bioidrogeno, biocarbone, energia termica ed elettrica; (III) Il biocarbone agisce nell’acqua come agente pulente, sia assorbendo i contaminanti sia potenziando l’elettrolisi di pulizia; (IV) Produzione di alghe indotta dall’iniezione di CO2 nell’acqua; (VI) Ossidazione del biocarbone e flocculazione delle alghe tramite elettrocorrente; (VII) Fertilizzante a base di alghe e biocarbone; (VIII) Suolo organico rimaneggiato.
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ARTEFATTO PER LA RIGENERAZIONE DEL SUOLO
Installazione in acciaio
Pedrêz
Ricostruzione parziale dell’artefatto che avrà trasformato i residui di legno provenienti dall’agroindustria in energia termica, idrogeno e carbone, consentendo la purificazione dell’acqua e la produzione di biofertilizzante. Tale artefatto avrà viaggiato lungo le rive del lago di Alqueva e avrà rimaneggiato in forma costante e graduale migliaia di lotti di terreno circolari, dando origine al disegno unico di sacche circolari di vegetazione che caratterizza la boscaglia di Alqueva.
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DISEGNI DI STUDIO SULLA FORMAZIONE DELLA BOSCAGLIA DI ALQUEVA
Matita su carta
Pedrêz
Disegni di studio sulla formazione della boscaglia di Alqueva. I disegni discorrono sui vincoli tecnici e sulla condizione umana dei viaggiatori che avranno lavorato nella ristrutturazione del paesaggio.
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ARCHIVIO DI RICERCA
Legno, acciaio e registri di carta
Pedrêz e Lara Jacinto
Archivio di disegni, campioni e materiale prodotto durante il processo.
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ALQUEVA, 2010-2014
Stampa giclée su carta
Fotografia: Duarte Belo
Rilevamento fotografico del bacino di Alqueva.
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ESTRATTI DI OXIMORO
Inchiostro su carta
Aurora Carapinha
Selezione degli estratti del testo Oximoro di Aurora Carapinha, nel quale l’architetta paesaggista fa una riflessione sul paesaggio di Alqueva e sulle sue vertenti sociali, economiche e politiche.
Perimetro di irrigazione del fiume Mira

Corpo Atelier
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Il fiume Mira è circondato da un ampio perimetro di irrigazione attualmente dominato da investimenti e interessi esogeni, imposti ai modelli di agricoltura qui presenti, dalle dimensioni o dalle ambizioni ridotte. Sfruttando le reti esistenti, le aziende agricole ad alto rendimento contribuiscono all’accesso iniquo alle risorse idriche, nonché alla contaminazione del suolo e dell'acqua attraverso l'introduzione di prodotti agrochimici accelleranti. Allo stesso tempo, la loro sopravvivenza si basa su uno sfruttamento eccessivo di lavoratori migranti, soggetti a condizioni precarie di vita e di lavoro. La proposta invoca il potenziale politico dell’architettura: partendo dalla denuncia di situazioni di sfruttamento e di sovrapposizione, allerta sulla mancata regolazione di tale sistema.

Accettando l’incapacità dell’architettura di trovare una risposta alla complessità di questa problematica, si procede con un’installazione-denuncia che, per la sua dimensione poetica, mira a sensibilizzare la coscienza globale sulle questioni sociali, ecologiche, amministrative ed economiche in discussione. Come simbolo di una distribuzione auspicabilmente democratica dell'acqua sul territorio e tra la popolazione che lo abita, l'acquedotto, qui incompleto, spezzato e frammentato, mostra tutta la sua disfunzionalità e inutilità. Questo oggetto di mobilitazione cerca di chiarire la matrice problematica dell'accesso all'acqua in questi paesaggi, immaginando tre momenti distinti: vicino alla diga di Santa Clara; in un territorio naturale e indefinito; e vicino alla foce del fiume Mira, dove si concentra la maggior parte delle aziende agricole ad alto rendimento.

Perimetro di irrigazione del fiume Mira
[1]
ALL ANIMALS ARE EQUAL
Collage, matita a carboncino, pastello a olio, matita colorata, nastro adesivo e penna su carta
Corpo Atelier
Serie di disegni su collage che illustrano la narrativa di un frammento dell’acquedotto popolato dai personaggi del libro La fattoria degli animali di George Orwell.
[2]
BODIES OF WATER
Collage, matita a carboncino, pastello a olio, matita colorata, nastro adesivo e penna su carta
Corpo Atelier
Serie di disegni su collage che mostrano i frammenti di un acquedotto come oggetto incompleto nel paesaggio.
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ACQUEDOTTO FRAMMENTATO IN TRE MOMENTI: DIGA, PAESAGGIO E COSTA
Stampa su carta, collage, matita a carboncino, pastello a olio, vernice acrilica, matita colorata e penna su carta
Corpo Atelier
Illustrazioni realistiche di un acquedotto frammentato in tre paesaggi diversi: nella diga di Santa Clara, in un paesaggio generico di questo territorio e sulle serre per la produzione di frutti di bosco.
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FRAMMENTO DI ACQUEDOTTO
Polistirolo, gesso e vernice acrilica con acqua del Rio Mira, vernice per la casa e la figura di un maiale in plastica con acrilico
Corpo Atelier
Modello della sperimentazione del processo di deterioramento di un oggetto utilizzando processi più o meno controllati.
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ANIMALI E PAESAGGI
Collage, matita a carboncino, pastello a olio, matita colorata, nastro adesivo e penna su carta
Corpo Atelier
Serie di disegni su collage di mappe di diversi paesaggi che scandiscono il territorio lungo il quale si allunga il fiume Mira, associando a ciascun territorio un personaggio specifico del libro “La fattoria degli animali” di George Orwell: la pecora nella diga, il cavallo in un paesaggio generico e disabitato e il maiale nelle serre vicino alla costa.
[6]
MIRA RIO
Video a colori, suono stereo, 8’
Francisco Janes
Lago di Sete Cidades

Ilhéu Atelier
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Il Lago di Sete Cidades è il più grande serbatoio naturale di acqua dolce dell'arcipelago delle Azzorre, nonché una delle sette meraviglie naturali del Portogallo. Nonostante sia stata romanticizzata, l'attività agropecuaria è responsabile dell'accelerato degrado degli ecosistemi nel territorio del bacino e nelle acque dei laghi. L’uso smisurato di fertilizzanti per la produzione dei pascoli dà luogo a processi di eutrofizzazione che causano significative emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e il deterioramento dell'equilibrio bio-fisico-chimico dell'acqua e quindi del suo utilizzo. La proposta esplora la (re)immaginazione della regione, combattendo il fulcro principale dell’inquinamento dei laghi delle Azzorre e riconsiderando criticamente l’uso del suolo, in una diretta articolazione con le dimensioni sociali, culturali, patrimoniali e naturali che definiscono il paesaggio delle Azzorre.

Per ripristinare la qualità dell'acqua, il modello propositivo presentato prevede la rimozione dal territorio dell'elemento che inquina i laghi, valutandone tutti gli impatti con una visione interdisciplinare, al fine di garantire opportunità più sostenibili. Manipolando le in(tangibilità) del futuro, i diversi discorsi si completano e contribuiscono ad altre visioni del luogo, speculando su scenari fittizi. Il granaio, noto elemento dell’architettura vernacolare di Sete Cidades, è decontestualizzato per ospitare il simbolo del settore agropecuario, il bovino. Lo scopo di tale archetipo, tradizionalmente identificato come protettore dei beni agricoli del suolo, viene ironicamente capovolto: ora protegge il territorio dagli effetti nefasti del settore agropecuario.

Lago di Sete Cidades
[1]
LETTERA APERTA
Stampa su carta di cotone
Ilhéu Atelier
Lettera aperta a chi possa interessare.
[2]
GABINETTO DELLE CURIOSITÀ
Composizione di vari elementi
Cidália Pavão, Ilhéu Atelier, João Paulo Constância, João Mora Porteiro, Maria Emanuel Albergaria
Questa serie di elementi, disposti in parallelo e complementari tra loro, vuole rappresentare Sete Cidades, nella sua singolarità e simultaneità di lettura. Ciascun elemento riflette una propria visione del luogo ed è il risultato della selezione congiunta di una coppia di architetti, un geografo, un geologo, un’antropologa e un’abitante di questa zona. L’articolazione tra i diversi elementi vuole elucidare la comprensione del luogo, prendendo in considerazione dimensioni naturali e sociali nonché la problematica dell’inquinamento lacustre.
[3]
ARCHETIPO PER MUCCA
Legno di cedro e pietra basaltica, scala 1:10
Ilhéu Atelier
Il granaio, rinomato archetipo dell’architettura vernacolare di Sete Cidades, ha la funzione di proteggere i beni agricoli dai mali provenienti dal suolo: umidità e parassiti. Qui il granaio viene trasformato e decontestualizzato per capovolgerne la funzione: invece che proteggere i beni dell’umano, è ora pressante salvaguardare il territorio e i laghi, anche se ciò dovesse andare a svantaggio della pastorizia. Il granaio ospita il simbolo del settore agropecuario e diventa così un’allegoria della soluzione proposta, indicando il cammino necessario per la sopravvivenza dei laghi: la ponderazione critica dell’uso del territorio e il ruolo dei bovini. L’opera vuole mettere in evidenza in modo ironico la manutenzione della monocoltura del settore agropecuario nel bacino come pratica erroneamente considerata come pratica identitaria della zona.
[4]
SCENARI IMMAGINATI
Stampa su carta di cotone e lamiera di alluminio
Rendergram in coordinamento con: Ilhéu Atelier & João Mora Porteiro
Nel polittico di sei scenari, i bovini di Sete Cidades vengono rimossi dal territorio e la qualità dell'acqua viene ripristinata dal naturale processo di autorigenerazione dei laghi. Sorgono così infinite possibilità di occupazione dei terreni della pastorizia e si indaga su cosa potrebbe essere la zona di Sete Cidades. Le immagini provano a sbloccare l’immaginario sociale e a concretizzare alcune di queste (im)possibilità. Articolano gli opposti e rispecchiano le illusioni per il futuro, una sorta di ritorno alle origini attraverso il rimboschimento, l'innalzamento del livello dell'acqua, idee per far coesistere gli esseri umani con il luogo o sogni ad occhi aperti della natura.
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MAPPATURA DI FUTURI IMMAGINATI
Stampa su carta di cotone e lamiera di alluminio
Ilhéu Atelier & João Mora Porteiro
Il processo di mappatura del territorio ne consente il riconoscimento e una maggiore comprensione del luogo. A partire da qui, e attraverso il distanziamento dalla realtà corrente, è possibile ampliare l’immaginario delle possibilità per il bacino di Sete Cidades. Le mappature di realtà manipolate riflettono scenari fantasiosi per le attuali aree di pastorizia del bacino. Le differenti narrative delle mappature sono fantasie per il territorio sul quale cercano di indagare e per il quale provano a ipotizzare ipotesi per il futuro. Il raggruppamento delle sei mappature simbolizza la riflessione necessaria per un’economia più sostenibile che mette in evidenza la policoltura e rifiuta il paradigma della monocoltura evidente sull’isola e a Sete Cidades.
Lago di Sete Cidades
GABINETTO DELLE CURIOSITÀ
Composizione di vari elementi
Cidália Pavão, Ilhéu Atelier, João Paulo Constância, João Mora Porteiro, Maria Emanuel Albergaria
[1]
MODELLO DEL BACINO DI SETE CIDADES, 2023
Cartone pressato e acrilico
Norigem
Modello in scala 1/10.000 che, in base alla doppia sopraelevazione sull'asse verticale, mostra la presenza dello specchio d'acqua e del pendio topografico che sale dai laghi al crinale, che delimita il bacino e lo racchiude in sé.
[2]
HYDROGRAPHIC OFFICE, SAN MICHEL, LONDON, 1850
Stampa su carta
Cortesia: Biblioteca Pública e Arquivo Regional de Ponta Delgada
A partire da questa mappa dell’isola di São Miguel, dove sono evidenziati i porti più importanti e il bacino di Sete Cidades, é possibile comprendere la rilevanza storica che questo territorio ha dal XIX secolo.
[3]
ARCHITETTURA POPOLARE DELLE AZZORRE, 2000
Libro aperto, pp. 176-177
Ana Tostões et al.
Da queste due pagine su granai e cafuões, depositi agricoli tradizionali dell'isola di São Miguel, è possibile capire che questi archetipi acquisiscono caratteristiche diverse a seconda della loro posizione geografica sull'isola.
[4]
CAMPIONE DI PIETRA POMICE, 2023
Pietra pomice in scatola in legno
Ilhéu Atelier
Selezionata dal geologo João Paulo Constância, questa roccia vulcanica è uno dei materiali predominanti nel suolo del bacino. Le sue proprietà impermabilizzanti sono uno dei fattori che non contribuiscono al miglioramento della qualità idrica dei laghi.
[5]
BELVEDERE DI VISTA DO REI, LAGO DI SETE CIDADES, 2018
Stampa su carta
Francisco Nogueira
La fotografia è relizzata dal belvedere più turistico di Sete Cidades e, nonostante il punto di vista sia ricorrente, Francisco Nogueira inquadra il nucleo urbano del bacino, evidenziando l’importanza della presenza umana nella definizione di questo paesaggio.
[6]
GRANAIO DI SETE CIDADES, 2023
Legno di cedro
Miguel Arruda
Selezionato dalla Presidente del Municipio, Cidália Pavão, e realizzato dall’artigiano locale Miguel Arruda, il modello rappresenta l’archetipo vernacolare di Sete Cidades, utilizzato per proteggere i beni agricoli dai parassiti e dall’umidità proveniente dal suolo.
[7]
CAMPIONE DI LINO ARTIGIANALE, 2023
Frammenti di lino in scatola di legno
Maria de Lurdes Lindo
Nonostante oggi nel paesaggio del bacino sia predominante il settore agropecuario, Maria Emanuel Albergaria ricorda il paesaggio di altri tempi contrassegnato dai panni di lino messi ad asciugare sulla riva dopo essere stati lavati nel lago dalle lavandaie di Sete Cidades.
[8]
LAVANDAIA DI SETE CIDADES, SENZA DATA
Stampa su carta
Cortesia: Museu Carlos Machado
Selezionata dall’antropologa Maria Emanuel Albergaria, questa fotografia del XX secolo mette in evidenza il lavoro di lavaggio e sbiancamento dei vestiti degli abitanti di Ponta Delgata, principale lavoro delle donne di Sete Cidades di allora.
[9]
MAPPA DEGLI USI DEL BACINO DI SETE CIDADES
Stampa su carta
Cortesia: João Porteiro, Faculdade de Ciências e Tecnologia, Universidade dos Açores
A partire dalle macchie colorate di questa mappa, è possibile comprendere l’uso attuale del territorio, in particolare le dimensioni dello specchio d'acqua e dei terreni associati alla pratica dell'agricoltura e dell'allevamento.
[10]
CAMPIONE D’ACQUA, 2023
Sei litri d’acqua in bottiglia di vetro e sughero
Ilhéu Atelier
Acqua prelevata dalla Lagoa Azul, ricca di materia organica dal colore verdastro, rappresentativa dello stato di eutrofizzazione identificato nei laghi di Sete Cidade a partire dagli anni Novanta.
[11]
CAMPIONE DI CONCIME COMPOSTO
15 kg di concime composto in scatola di legno
Ilhéu Atelier
È probabile che si tratti di uno dei concimi utilizzati nel territorio di Sete Cidades per accellerare il processo di crescita dei pascoli. Secondo le ricerche realizzate presso i produttori di latticini del bacino, i concimi e i fertilizzati chimici sono applicati senza regole e senza le necessarie conoscenze sull’agronomia del terreno.
[12]
CARRO A BUOI DELLE FESTE DELLO SPIRITO SANTO, 2023
Legno, ceramica, tessuto e carta
Adelaide Costa
Selezionato dalla Presidente del municipio, Cidália Pavão, e prodotto dall’artigiana locale Adelaide Costa, il modello è una rappresentazione dei carri a buoi delle feste dello Spirito Santo di Sete Cidades.
Sebbene le feste siano una celebrazione religiosa realizzata da vari municipi dell’isola, per Cidália Pavão il carro del suo municipio, che sfila agganciato a due buoi, è quello che più si fa notare nella processione.
[13]
CAMPIONE DI CEDRO GIAPPONESE, 2023
Cubo di legno
Ilhéu Atelier
Selezionato da João Paulo Constância, geologo e direttore del Museo Carlos Machado, il cedro, nonostante sia originario del Giappone, è attualmente la specie florestale più significativa dell’isola di São Miguel.
[14]
JORNAL DE SÃO MIGUEL, p.6, 1993
Stampa su carta
Helena N. Pereira e Margarida Maia
Questo articolo di giornale, uno tra i tanti apparsi sulla stampa regionale all’inizio degli anni Novanta, rivela una serie di manifestazioni degli abitanti dell’isola di São Miguel realizzate dopo che erano diventati di pubblico dominio gli studi relativi ai livelli di eutrofizzazione dei due laghi più importanti, Lagoa das Furnas e Lagoa das Sete Cidades.
[15]
MANIFESTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE AGRICOLA DI SÃO MIGUEL, 1993
Stampa su carta
RTP Arquivos
Fotogramma ottenuto a partire dal reportage “Presidenza aperta all’ambiente” del 1993. Mostra una manifestazione dell’Associazione agricola di São Miguel in occasione della visita del Presidente della Repubblica nella regione: la preoccupazione per lo stato trofico dei laghi non era quindi un’esclusiva della classe scientifica.
Torrenti di Madeira

Ponto Atelier
+

Le continue alluvioni dei torrenti di Madeira mostrano il prezzo da pagare per un’urbanizzazione rapida e non pianificata del territorio (aggravata da precipitazioni sempre più frequenti, causate dal cambiamento climatico) la cui raddoppiata responsabilità ricadrà anche sul settore edile, sempre più sfrenato e carbonizzato. La sfida implica una riflessione critica sul trauma associato a tali eventi, sviluppando ipotesi di rivitalizzazione dei corsi d'acqua, oggi fortemente artificializzati, e recuperando la resilienza ormai andata perduta.

Dalla rilettura critica dei torrenti di Madeira, quattro atti attendisti evocano quattro temporalità che segnalano delle trasformazioni nei torrenti di Madeira risultanti dall’azione antropica. Accomunati dalla linea progettuale dello specchio d'acqua, questi atti reinscrivono: l'immagine di un tempo passato in cui la natura vibrante dei corsi d'acqua partecipava veramente alla vita della città; l'immagine del tempo catastrofico delle alluvioni che, venendo dal passato, attraversa il presente e minaccia il futuro; l'immagine di un presente continuo in cui la vibrazione di quella vita urbana è stata sradicata dai torrenti nel tentativo di cancellarla ; e, infine, l'immagine di un tempo futuro che potrà esistere e che tenta di recuperare il potenziale latente di questi corpi di massa liquida. Cercando nella lettura territoriale la possibilità di sperimentare spazi di contenimento, ritenzione e (ri)conduzione per ridisegnare il percorso dell'acqua, si sperimentano a vari livelli costruzioni topografiche di riconciliazione tra uomo e acqua.

Torrenti di Madeira
[1]
ATTO I: CARTOLINA DA UN PASSATO FERTILE
Rappresentazione dei valori architettonici del passato
Pontoatelier — Ana Pedro Ferreira, Pedro Maria Ribeiro, Tonny Marques
– CARTOLINA
Fotografia della Ribeira de Santa Luzia, Funchal, antecedente al 1897.
Fotografia in b/n stampata su carta di cotone di 300 g

– MEMORIA DEL TORRENTE
Rappresentazione della Ribeira de Santa Luzia da quota 0.00 a quota 900
Disegno di linee e immagine in b/n in carta di cotone da 300 g

– PIETRA DI BASALTO
Origine geografica: Ribeira de Santa Luzia, isola di Madeira, Portogallo

Il tempo lento, l’acqua, la pietra calda del torrente, l’ombra delle bouganville, il canto degli uccelli e l’odore degli alberi sui viali. Il torrente partecipa alla città come pezzo conclusivo di una topografia brusca e conduce il corso d’acqua attraverso la profonda valle che si estende fino al mare.
[2]
ATTO II: TEMPO TRASVERSALE DELLA DISTRUZIONE
Rappresentazioni delle alluvioni nel corso del tempo e delle rispettive conseguenze
– ALLUVIONE / FLASH FLOOD
Fotografia dell’alluvione nella Ribeira de João Gomes Funchal, Portogallo, 2010
Fotografia in b/n stampata su carta di cotone di 300 g

– DISTRUZIONE E TRASFORMAZIONE
Rappresentazione delle alluvioni fino ai giorni nostri
Disegno di linee e immagine in b/n in carta di cotone da 300 g

– PIETRA DI BASALTO
Origine geografica: Ribeira de Santa Luzia, isola di Madeira, Portogallo

Distruzione discendente. L’acqua si è fatta strada, invade la città, le vie, le piazze, le case. La natura si concretizza in una risposta agressiva all’azione di antropizzazione, scolpendo il territorio, distruggendo e trasformando la città.
[3]
ATTO III: PRESENTE SENZA MEMORIA
Rappresentazione del momento corrente, risposta data alle conseguenze delle alluvioni
– LA CONDOTTA
Ribeira de Santa Luzia, a seguito degli interventi di ingegneria idraulica nei torrenti di Funchal nel post-alluvione del 2010, Funchal, Portogallo, settembre del 2017.
Fotografia in b/n stampata su carta di cotone di 300 g

– CANCELLAZIONE DELLA MEMORIA
Rappresentazione dell’assenza del torrente tramite un’ortofotografia
Disegno di linee e immagine in b/n in carta di cotone da 300 g

– PIETRA DI BASALTO
Origine geografica: Ribeira de Santa Luzia, isola di Madeira, Portogallo
L’azione irreversibile di un ruscello che si trasforma in un condotto. Il rumore delle auto, i balconi chiusi, il catrame invade i marciapiedi. La cancellazione della memoria dei valori di un passato.
[4]
ATTO IV: FUTURO FERTILE
Rappresentazione di un tempo che potrà esistere
Pontoatelier — Ana Pedro Ferreira, Pedro Maria Ribeiro, Tonny Marques
– MEMORIE DEL FUTURO FERTILE
Collage digitale su fotografia attuale della Ribeira de Santa Luzia, 2023
Stampa a colori su carta di cotone di 300 g

– IL NUOVO PERCORSO DELL’ACQUA
Rappresentazione del canale tramite un’ortofotografia con rappresentazione della stratificazione a varie quote e tipologie propositive
Disegno di linee e immagine in b/n in carta di cotone da 300 g

– PIETRA DI BASALTO
Origine geografica: Ribeira de Santa Luzia, isola di Madeira, Portogallo
La riprogettazione del percorso dell’acqua. La lettura territoriale e quella della stratificazione del canale a varie quote determinano un’idea di futuro attraverso saggi spaziali e tipologici di costruzioni topografiche che si accostano al corpo geologico per contenere, condurre e immagazzinare la massa liquida che consente di riattivare spazi, mantenere giardini e alimentare viali e marciapiedi all’ombra.
[5]
COSTRUZIONE DI UNA MEMORIA LIQUIDA
Modello, scala 1:500 - Sezioni trasversali del profilo del torrente con il disegno idrico a varie quote Polistirolo XPS, colore bianco ad alta densità
Il modello è in scala 1:500, rappresenta un tratto del torrente da quota 0.0 a quota 900, in venti sezioni trasversali distanziate ogni 30 cm. Ad ogni sezione topografica corrisponde un saggio, un’esperienza, una costruzione topografica e tipologica degli spazi che disegnano un nuovo percorso dell’acqua.
Mapa Veneza
Abertura ao público
20.05.2023 — 10:00

Morada
Palazzo Franchetti
S. Marco, 2847, 30124 Venezia VE, Itália
(Ao lado da Ponte da Accademia)
Barco
Linhas: 1, 2

Horário de abertura
20.05 — 26.11.2023
Terça a Domingo: 10:00 — 18:00
Fechado às segundas-feiras excepto:
22.05, 14.08, 4.09, 16.10, 30.10, 20.11
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